Insegnante
Dopo studi di medicina all’Università di Neuchâtel, di Losanna e di Parigi, Edmond Gilliéron si è specializzato in psichiatria «un pò per caso» dopo una serie di eventi che lo hanno condotto ad occuparsi della sorveglianza medica di una clinica psichiatrica privata. Il campo immenso d’esplorazione offerto dal mondo psichiatrico ha stimolato il suo gusto per la ricerca. Affascinato da questo campo d’esplorazione che tocca allo stesso tempo la psicofarmacologia, la psicanalisi e l’ambiente, ha eseguito la sua formazione all’ospedale universitario di Cery a Losanna sotto la direzione del professore Muller, che si era fatto conoscere grazie ai suoi lavori sull’approccio psicanalitico della schizofrenia, in seguito al Policlinico psichiatrico universitario di Losanna, sotto la direzione di P. – B. Schneider psicoanalista, influenzato dal pensiero di Balint ed interessato alla dinamica dei gruppi ed alla relazione medico-paziente in medicina generale.
Sarà nominato primario all’ospedale psichiatrico, e poi, al Policlinico psichiatrico ambulatorio dove otterrà il titolo di professore associato all’Università di Losanna. A livello internazionale, sarà professore invitato dell’Università di Montréal e Laval in Québec. Sarà anche ospite delle università più prestigiose in Europa ed in America
All’ospedale universitario di Cery incontra Luc Kaufman, appena tornato da un soggiorno di studi negli Stati Uniti a Palo Alto e presso l’Ackermann Institute diNew York. Affascinato dal pensiero sistemico, (G. Bateson, Watzlawick, ecc.) Gilliéron si impegna con Kaufmann in uno studio comparativo del funzionamento di famiglie di schizofrenici, di gravi depressivi e di borderline. In questo studio, può confrontare i vari approcci dei problemi psichici (psicanalitici, sistemici, psicofarmacologici, ecc.), preoccupazione che non abbandonerà mai nel corso della sua carriera. Piuttosto che opporle, cercherà di mettere in evidenza la specificità ed i punti d’incontro tra queste teorie. I suoi primi lavori riguardano principalmente le relazioni tra gli approcci psicanalitici e sistemici (nevrosi, psicosi e famiglia, approccio sistemico e gruppi Balint in medicina generale, la funzione dei miti nell’equilibrio dei gruppi, ecc.).
Interessandosi alla funzione del setting sullo svolgimento delle psicoterapie, sviluppò innanzitutto una tecnica di psicoterapia breve originale, ed inseguito una tecnica d’indagine psichiatrica in quattro sedute che è stata rapidamente adottata da numerosi centri in Europa ed in America. Ed è così che ha elaborato una metateoria del funzionamento psichico nella quale le nozioni di appoggio oggettuale e di mentalizzazione sono due degli elementi chiave.
Il suo approccio
Sin dai primi anni della sua formazione psichiatrica, Edmond Gilliéron si è interessato ai rapporti che potevano legare la psicanalisi e l’approccio sistemico dei problemi psichici. Ciò l’ha condotto a studiare e a paragonare diverse forme di psicoterapia: la psicoterapia individuale, di durata indeterminata e di durata breve, la psicoterapia di gruppo, lo psicodramma, la psicoterapia familiare, le problematiche istituzionali. Ha inoltre studiato le diverse classificazioni dei disturbi mentali e le teorie soggiacenti. I molti viaggi gli hanno anche permesso di studiare le differenze culturali dell’approccio dei disturbi mentali.
Per mettere un po’ di ordine fra tutte queste informazioni, è stato spinto a studiare non soltanto i pazienti ed i loro sintomi, ma i diversi tipi di rapporto tra i pazienti ed i loro terapeuti secondo le diverse patologie dei pazienti, le differenti pratiche dei terapeuti in funzione della patologia del paziente e la teoria di riferimento del terapeuta. Per quanto riguarda le teorie, si è interessato al lavoro dei principali autori, per esempio per la psicanalisi: Freud e le diverse correnti che l’hanno seguito, in particolare la Scuola ungherese (Ferenczi, Balint, ecc.), la Scuola inglese (M. Klein, Winnicott, Bion…), la Scuola franco-svizzera (Società di Parigi, di Francia, un pò quella di Lacan, Società Svizzera), le Scuole americane (in particolare USA e Argentina), per quanto riguarda l’approccio sistemico: soprattutto la Scuola americana, in particolare Palo Alto (D. Jackson, Watzlawick e soprattutto Bateson) e, l’Ackerman Institute di New York, ecc.
Per riassumere, ha studiato i comportamenti dei vari terapeuti in funzione della loro teoria di riferimento.Tutto ciò l’ha spinto ad interessarsi:
- alle interazioni tra paziente e terapeuti
- ai rapporti tra quadro e processo terapeutico
- ai rapporti tra il reale e l’immaginario
- al cambiamento psichico e a ciò che ha chiamato «mentalizzazione»
- ai rapporti tra funzionamento psichico e società
- agli effetti del trauma sul funzionamento psichico,
In effetti alle: interazioni tra «AGIRE» e «PENSARE».
Progressivamente ha elaborato una forma di metateoria cercando di comprendere gli effetti della teoria sul comportamento del terapeuta, sulla psicopatologia del paziente e viceversa gli effetti della psicopatologia del paziente sul comportamento del terapeuta. Ha così potuto constatare che, nella loro pratica, qualsiasi fosse la loro teoria di riferimento, i terapeuti adottavano dei comportamenti che spesso se ne allontanavano: ad esempio, gli psicanalisti diventavano più strategici rispetto alla regola della neutralità che avrebbero dovuto mantenere, i sistemici e i comportamentisti fornivano delle «interpretazioni», ecc. Per cercare di comprendere meglio i rapporti che uniscono i diversi elementi menzionati, ha proposto e studiato l’ipotesi di un triplice appoggio del funzionamento psichico, ossia un appoggio biologico (somatico), un appoggio ambientale (oggettuale) e un appoggio endopsichico (per esempio l’organizzazione dello psichismo). Questo equilibrio obbedisce a leggi che regolano i sistemi complessi. Sulla base di questa ipotesi, ha studiato un grande numero di fenomeni psichici, a cominciare dalla dinamica delle psicoterapie ai fenomeni collettivi come le guerre o le religioni, le catastrofi, i traumi psichici, ecc. In questo modo ha elaborato una metateoria del funzionamento psichico nella quale le nozioni di appoggio oggettuale e di mentalizzazione sono due degli elementi chiave.